26 settembre 2007
TheGo! Team
Ian Parton è la mente dei Go!Team, nonostante sia nato e cresciuto a Brighton in Inghilterra la sua musica prende ispirazione dall’hip hop old school, quello nato a sud del Bronx nei primi anni ’80. Questa è la base della band, perché il mondo dei Go!Team è caleidoscopico, mescola i colori del carnevale di Notting Hill Gate e i cori delle cheerleaders alle sigle tv dei cult eighties.Questo impasto di colori ha reso speciale il loro debutto Thunder, Lightning, Strike che nel 2005 ha avuto una nomination al Mercury Music Prize. A completare l’unicità della band una vocalist d’eccezione come Ninja, solare, scherzosa e tosta sembra uscita da un film come Crookers di Spike Lee tra idranti aperti che allagano la strada, sfattoni e bambine con le trecce che saltano la corda. Il nuovo album s’intitola Proof Of Youth e non delude le attese con quel suo tipico gusto da mixtape registrato in cantina.
Qual è stato l’ostacolo più grande che vi siete trovati di fronte nel realizzare il nuovo album considerando il successo del primo?
Ian: Mi sono tormentato mesi a pensare come avrei potuto sviluppare l’idea del primo album, che ha caratterizzato lo stile della band, senza ripetermi ma evolvendola. Alla fine mi sono focalizzato verso un suono più accurato, più noize, più grandioso, crazy e allo stesso tempo scadente. Vorrei far capire al nostro pubblico che siamo qualcosa in più di una semplice dance band. Mi sono sempre sentito a disagio nella categoria dance. Ho cercato di aggiungere nuovi elementi come il suono delle chitarre al funk, all’hip hop e alle girlie voice del nostro primo album.
Ascoltando la vostra musica si avverte uno spirito home made, come se avete registrato le canzoni dal vivo in un basement, è questo l’effetto desiderato o è solo una mia sensazione?
Ian: E’ una definizione che mi piace. E’ questo che intendevo per suono scadente, ricreare il suono sporco di una band rock garage che suona dal vivo pur facendo un tipo di musica diverso. Sono contrario a chi spende molti soldi per uno studio di registrazione ipertecnologico, preferisco chi incide i propri album da solo in camera da letto con un risultato più eccitante e anche maleducato ma è questa la sensazione che spero emerga dal nuovo album. Odio le produzioni lussuose.
I vostri pezzi sono delle vere e proprie costruzioni sonore, quali sono le fondamenta?
Ian: Ho una collezione di dischi enorme e guardo molta tv, le canzoni dei Go!Team nascono sempre da un samples o da un campione che può durare anche solo tre secondi, poi ogni membro della band ci si deve confrontare aggiungendo qualcosa di personale fino a quando non abbiamo la consapevolezza che quello che stiamo creando è una canzone.
Immagino che presterai molta attenzione ad ogni singolo suono per riuscire a catturare il sample giusto…
Sono in costante ricerca del suono giusto, guardo molti documentari, presto molta attenzione a qualsiasi tipo di musica e faccio molta ricerca ad esempio settimana scorsa ho acquistato quindici album di colonne sonore di Bollywood.
Siete un gruppo formato da sei elementi. Avete un gusto comune, o è proprio la diversità di ciascuno a determinare lo stile dei Go!Team?
Ian: Il primo album aveva molto a che fare con il mio gusto personale, era in pratica già scritto quando ho formato la band. E' stato interessante riuscire a trovare, per il nuovo album, un suono che c’identifica tutti.
Ninja: Siamo tutti buoni amici che hanno deciso di formare una band ma ognuno di noi ha un background diverso e quindi un gusto personale, c’è chi ama il folk, chi il punk, ma tutti amiamo la musica. Ad esempio io non conosco la musica che piace ad Ian, come bside del singolo Grip Like A Vice abbiamo registrato una cover di Bullet in the Heather dei Sonic Youth, io prima di allora non sapevo chi erano. Io non compro cd, mai!Ne ho alcuni ma non so da dove sono sbucati, la mia musica preferita è l’hip hop degli anni’90 per il resto ascolto la radio e guardo la tv e se c’è una melodia che mi piace la canticchio.
Immagino non sia facile per voi ricreare i suoni dell’album dal vivo.
Ninja: E’ molto difficile! Ma dobbiamo farlo. Chitarre, armonica, synth, sirene della polizia, archi, chitarre, samples, scratch, è impossibile portare tutto sul palco. Le nostre canzoni cambiano molto dal vivo e di volta in volta. Ogni show è super divertente, credo che sia molto bello guardarci per il tipo d’intrattenimento che offriamo.
I Cori delle cheerleader sono una delle vostre principali fonti d’ispirazione. Ninja, è vero che dal vivo cambi completamente i testi delle canzoni improvvisando?
Ninja: Sì! Li scrivo prima di salire sul palco ad ogni data, i nostri testi non hanno un vero senso, sono solo frasi urlate proprio come gli incitamenti delle cheerleaders, i testi seguono le canzoni e danno a ciascun pezzo quello di cui ha bisogno e poi io ho sempre voluto essere una cheerleader!
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