26 settembre 2007

These New Puritans

Musica e moda si sono sempre ispirati a vicenda, movimenti storici come punk, glam e grunge non sarebbero stati gli stessi se questi due mondi non fossero entrati in collisione. In costante caccia di nuovi stili e forme, i ricercatori dei nuovi trend a questo giro si sono imbattuti in un fenomeno che va al di fuori della fittizia corrente nu-rave dettata dalla stampa e poi seguita dai giovani. Inoltre, l’epicentro di questo nuovo fenomeno per una volta non è Londra ma Southends-On-Sea, nell’Essex, a quaranta minuti dalla capitale, dove tutto è cominciato grazie ad una serata chiamata Junk, organizzata da Rhys “Spider” Webb, un eccentrico ragazzino tutto nero con i capelli cotonatissimi meglio conosciuto oggi come l’organista dei The Horrors.Per una volta il popolo di Londra si è ritrovato a dover migrare in provincia per partecipare alla serata più cool in circolazione. Questo a fatto sÏ che designer, etichette discografiche, fotografi e ogni mente creativa di vedute aperte si accorgesse di questa folla di ragazzini rigorosamente magri, vestiti di nero, con make up e minuziosa ricerca del dettaglio, i così detti “poseurs”. E’ così che un branco di ragazzini da poco maggiorenni diventa la maggior fonte d’ispirazione sia per la moda, primo su tutti nel farsi contagiare è Heidi Slimane, che nella musica dove etichette come Angular Records, Modular e Moog mettono sotto contratto The Horrors, Neils Children, The Violets, Wretched Replica e These New Puritans.Proprio i These New Puritans sono stati gli ultimi incaricati (prima di loro The Rakes e Eight Legs ) da Heidi Slimane di comporre la colonna sonora per la sfilata f/w 2007-08 di Dior Homme, in cui ha sfilato come modello il batterista George Barnett. Oggi il mito del Junk è finito, la serata ha chiuso i battenti lasciando il posto ad una nuova chiamata Experimental Circe Club che i puristi tendono a snobbare considerandola commerciale. Resta però lo stimolo, la creatività che ha fatto in modo che una band come i These New Puritans fosse prima notata dall’Angular, poi dalla Alt-Delete che li ha inseriti nella must have compilation Digital Penetration e oggi messi sotto contratto dalla Domino, etichetta dei Franz Ferdinand. Già definiti come la nuova sensazione musicale che segnerà il 2007, These New Puritans sono una band formata da quattro ragazzini più o meno ventenni: i gemelli Jack e George Barnett, rispettivamente batteria e voce/chitarra, Thomas Hein al basso e unica ragazza Sophie Sleigh-Johnson al sintetizzatore. Oltre ad un paio di brani sparsi in compilation l’unica official release della band è il Now Pluvial e.p. un 7inch andato immediatamente a ruba e già oggetto di culto, ma testimone di un suono aggressivo a tratti psicopatico, in cui la melodia pop si scontra con il punk e la musica industrial creando un ibrido difficilmente catalogabile. Ho incontrato l’uomo simbolo dei These New Puritans, il batterista George Barnett, poco prima di un suo concerto al London Loves, chi mi trovo di fronte è un bambino sbattuto in passerella che non si rende ancora ben conto di quello che gli sta ruotando intorno, ma quando è sul palco sembra avere le idee piuttosto chiare.

Il vostro primo album dovrebbe uscire in estate su Domino, puoi anticiparmi qualcosa?
Ci stiamo lavorando, abbiamo ancora tre settimane davanti da passare in studio, stiamo lavorando con Gareth Jones che ha lavorato con Liars, Einstürzende Neubauten, Wire, Depeche Mode, ma soprattutto negli anni ’80 ha prodotto la migliore di musica industrial tedesca, ed è per questo che abbiamo deciso di lavorare con lui. Abbiamo molte idee e le stiamo realizzando. Uscirà a fine agosto.

Quindi mi stai dicendo che le vostre canzoni partono da un’idea?
Si, non ci piace jammare in studio, ci piace avere le idee concrete, pensare a come sarà la canzone, al suo sviluppo e riuscire a concepirla esattamente com’Ë stata pensata. Poi la suoniamo live e la editiamo con il computer.

Avete gia un titolo pronto?
No, abbiamo diverse idee, l’unica cosa certa è che uscirà un singolo prima dell’estate e si chiamerà Numbers.

Come descriveresti il Junk club, considerando che l’hai vissuto in prima persona?
Era figo, la cosa impressionante è stato vedere con quanta rapidità sia diventato un fenomeno di culto. Noi tutti veniamo da Southend-On-Sea e non c’è molto da fare da quelle parti, il Junk è partito come una festa tra amici intimi organizzata da Spider dei The Horrors ed in poco tempo è diventato un fenomeno di massa, la gente arrivava da Londra per partecipare alla serata e a noi sembrava assurdo visto che solitamente eravamo noi a spostarci. La musica suonata era un mix tra techno e noise e la location era un vecchio albergo molto suggestivo, c’erano tre livelli e ogni sera si esibiva una band locale.

Come hai incontrato Heidi Slimane?
L’ho incontrato a Parigi, Heidi è un mentore per noi, è un ottimo amico e un gran talento creativo che va oltre la moda.

Si dice che i vostri live siano diretti e selvaggi, ti ci ritrovi?
I nostri live sono come un attacco di cuore, e sono per noi un modo di esorcizzare la noia, venti minuti di violenza. Le canzoni sono più crude e aggressive, spogliate dalla produzione.

Chi sono i tuoi punti di riferimento nella musica?
Sono completamente ossessionato dalla musica dei Captain Beefheart e Dr.Feelgood, inoltre apprezzo moltissimo Fela Kuti, è un grande.

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