26 settembre 2007

Man Like Me


Continua l’invasione dei ragazzi che creano musica in cameretta, il futuro sembra essere in mano loro, dategli un lap-top e l’album ve lo confezionano in un istante, da soli, come stanno facendo i Man Like Me trio di Londra che sembra comporre le proprie canzoni con le suonerie dei cellulari che il loro leader Jhonny Langer ama collezionare. Un paio di singoli tra cui la divertentissima Ho MY Gosh e la band diventa subito di culto, grazie a testi stupidi e comportamenti gogliardici on stage, i Man Like Me sono il nuovo fenomeno electro grime inglese.

Jhonny come vi siete conosciuti?
Ho conosciuto Pesk a scuola eravamo nella stessa classe, mentre Edwin lo conosco da molto tempo perché era il mio babysitter. Abbiamo iniziato ad uscire insieme circa 2 anni fa.

Cosa avevi in mente prima di formare la band?
Mi è sempre interessata la musica forse sarei potuto essere un Dj, mi sarebbe anche piaciuto scrivere musica drum ‘n’ bass ma onestamente non credo di essere in grado di scrivere musica di questo tipo.

Quanto è importante il lato ironico delle tue canzoni?
Definitivamente ha un ruolo rilevante. Mi piace sentire la musica soprattutto quando è divertente ed è uno svago e mi piace che le canzoni abbiano anche una vena sarcastica. Non riesco a prendere le cose troppo seriamente come fanno altre band.

E’ da poco uscito il vostro singolo Ho My Gosh, ma a che punto siete con il vostro album di debutto?
Stiamo per rientrare in studio, dobbiamo missarlo e se tutto va bene per la fine dell’anno sarà pronto credo tra settembre e dicembre. I singoli usciti sin ora sono abbastanza rappresentativi di ciò che sarà l’album e forse ci saranno un paio di canzoni che stupiranno un po’ per la loro diversità. E’ abbastanza duro giudicare il lavoro che hai appena fatto ma credo che sia un album divertente.

A chi è stata affidata la produzione dell’album?
Tutto ha sempre inizio nella mia stanza, poi mi raggiungono gli altri membri della band con le loro idee e vediamo di far funzionare le cose. Inoltre mio padre è un produttore e quindi è tutto molto famigliare si cena insieme poi si lavora sui pezzi in maniera molto tranquilla. Abbiamo fatto tutto in casa.

Non ti sembra strano che molti giornali vi associno al Nu-Rave?
Sì perché quando ho composto “Oh My Gosh” era circa due anni fa e non si parlava ancora di Nu-rave e non sapevo neppure che suono avesse il nu-rave certo. E’ una canzone che è nata spontaneamente e che ha iniziato ad essere suonata nei locali. Credo solo sia una coincidenza e non m’interessa di venire etichettato in un modo o nell’altro anche se è l’attitudine della stampa inglese.

Quali sono gli artisti che reputi abbiano influenzato il vostro sound?
Primi su tutti Prince e Tricky, poi DR Alimatando, Mc Sabba, Muddy Waters sono stato influenzato anche da alcuni dischi vintage di musica d’orchestra Africana.

Cosa succede durante i vostri live shows?
Di solito sono molto energici, mi piace che la gente faccia ciò che gli piace fare, ogni concerto è differente dipende dalla situazione dallo stato d’animo e da come interagiamo con il pubblico. Anche le canzoni sono più up-tempo è più pazze non è un freak show ma una vera performance. Inoltre dato che cantiamo sopra delle basi non abbiamo una band live e quindi ci divertiamo a ballare, fare del sinchro come le boy bands.

Quanto importante è per te la tua immagine?
Mi piace giocare con la mia immagine soprattutto quando sono sul palco è divertente pensare a cosa indossare mi piace mescolare gli stili in completa libertà. Ognuno di noi ha un proprio stile con cui si diverte giocare. Prendere tutto quello che ti capita dai gioielli della mamma a qualsiasi cosa che ti viene voglia di metterti addosso.

Ci sono dei siti che visiti quotidianamente?
Myspace per la musica e gli amici di sicuro e poi un sito inglese per giocare al fanta-calcio.

Collezioni qualcosa di particolare?
Colleziono cellulari, mi piacciono un sacco e una volta che i miei amici lo cambiano mi regalano quello vecchio, ne ho molti.

Cosa non deve mancare per te nella tua serata perfetta?
Non può mancare il Pub, non c’è niente di meglio che andare in un tipico pub inglese dove si suona bella musica e s’incontrano ragazze e si beve birra.

La parola che usi più spesso?
Like.

La cosa che ti piace di più dei tuoi live?
Le ragazze senza dubbio. E vedere la gente che tutte le volte è sempre diversa e la loro reazione al nostro show, non importa quanti sono, possono
bastare dieci persone giuste perchè il locale sembri pieno.

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