26 settembre 2007

Hey Willpower


Hey Willpower è il nuovo progetto dell’eccentrico Will Schwartz cantante del gruppo indie Imperial Teen, “Voglio invadere il mondo del pop e dargli nuova vita” è il proposito con cui sono nate le canzoni di P.D.A. un turbinio di pop, rap ed elettronica omaggio di Will ai suoi artisti mainstream preferiti quali Beyoncè, Janet ed Eminem.

Cosa ti ha spinto a creare Hey Willpower?
Volevo fare qualcosa che avrebbe riflesso maggiormente la mia identità perché negli Imperial Teen abbiamo un rapporto decisionale molto democratico, mentre con Hey Willpower voglio far vedere a tutti quali sono le mie vere piume ed esplorare la musica da cui sono ispirato maggiormente che è il pop, senza vergogna e senza scuse.

Normalmente le band indie hanno paura della parola pop e se ne stanno bene alla larga mentre tu gli dichiari apertamente il tuo amore, è un paradosso…
La musica è nata come pop, ci sono canzoni bellissime e non vedo il motivo di averne paura quando la verità è che tutti vorrebbero scrivere un pop hit. Il sogno di qualsiasi artista è quello di scrivere un hit per la radio, il pop fa parte della nostra cultura e per una volta ho cercato di provare a farne parte. Non ho vergogna di dire che io amo il pop e ascolto moltissimo la radio, con Hey Willpower ho cercato di capire le basi di questo fenomeno.

Descrivici la tua musica:
Musicalmente l’album è un tributo ai miei idoli, come Beyoncé, Dr.Dre, Missy Elliot, è un album totalmente consumabile che predilige un suono poco pulito e spontaneo all’artificio tirato a lucido. Musicalmente mi sento molto vicino alle produzioni di Jimmy Jam and Terry Lewis (Janet Jackson, Crystal Waters, Boyz II Man, Mya, Usher. n.d.g.). Anche la campagna dell’album con me ha petto nudo vuole essere un omaggio alle copertine degli album di rapper come 50 cent o Eminem sempre pronti a mostrare il loro vigore, mi sono detto: “Se lo fanno loro posso farlo anche io!”.

Qual è la formazione live degli Hey Willpower?
Dipende dalle location, normalmente abbiamo un tastierista, un laptop, io alla voce e alle mie spalle ci sono dei ballerini sincronizzati che variano di numero secondo l’occasione, in genere sono amici che mi porto in giro secondo la loro disponibilità, cerchiamo di divertirci e di intrattenere ironia.

Come reagiscono le persone di fronte al vostro spettacolo?
Non ci sono vie di mezzo, a volte rimangono impietrite con la bocca spalancata, altre ridono e altri ancora ballano e urlano come isteriche proprio come succedeva ai concerti dei Beatles.

Onestamente pensi che un giorno sentirai mai una tua canzone far parte di una Top 40 radiofonica?
Certamente, più che pensarci lo spero proprio! E’ una possibilità, perché dovrei escluderla? Ci sono segni che me lo fanno sperare come la reazione che le persone hanno ai concerti e il sentire molte canzoni brutte alla radio, mi da speranza.

Com’è stato aprire i concerti di band come Le Tigre e Scissor Sisters?
Grandioso, sembrava di essere a “Queerland”, come stare tutti insieme appiccicati in un club a ballare, c’era un senso di comunità grandioso, un’atmosfera magica e gioiosa e poi è risaputo: ai gay piace ballare!

Chi sono i tuoi idoli?
Michael Jackson, Andy Warhol, Missy Elliot e Bjork.

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