26 settembre 2007
The Cinematics
Sono sempre di più le giovani band che emergono dal suggestivo panorama scozzese, dopo Franz Ferdinand e The Fratellis i The Cinematics potrebbero diventare la nuova big sensation del rock anche se con le band sopra citate hanno ben poco a che fare se non geograficamente. A Strange Education il loro primo album riflette paure e ansie della società attraverso canzoni affilate dall’animo dark, a volte atmosferiche ed estranianti, altre contaminate da un ritmo dance. Pensate a band come Interpol o Editors ma con un’attenzione scrupolosa nei testi e con un occhio aperto sul sociale. La parola a Scott Rinning, leader dei The Cinematics:
La prima volta che ho letto di voi, il vostro nome mi ha fatto pensare ad una musica cinematica, ma poi ascoltando le vostre canzoni cariche d’atmosfere dark penso che il vostro nome sia riferisca più alle emozioni che scaturiscono dai pezzi, è così?
Grazie, solitamente tutti ci chiedono qual è il nostro film preferito, ma in realtà il nostro nome si riferisce proprio al tipo d’emozione che le nostre canzoni provocano, penso che i nostri pezzi siano molto visivi, mi piace pensare che ascoltando le nostre canzoni ognuno puÚ crearsi una sorta di film nella propria testa. Abbiamo scritto molte canzoni prima di decidere il nome appropriato per la band.
Vi siete formati nel 2003 ma il vostro primo album A Strange Education sta per uscire ora, considerando che nel presente tutto succede molto in fretta in ambito musicale, come mai avete impiegato tanto tempo prima di pubblicare l’album?
Onestamente sono contento di come sono andando le cose, non ci piace l'idea di essere sbattuti in prima pagina di qualche giornale figo come la nuova next big thing, quando ci siamo formati non avevamo l’esperienza ne la maturità per affrontare una cosa del genere. Non eravamo un gran che nemmeno on stage, mentre oggi con tutti i concerti che abbiamo alle spalle siamo migliorati molto e offriamo al nostro pubblico ciò che si aspetta senza deluderlo.
C’è un messaggio politico che aleggia nei vostri testi, al giorno d’oggi non sono molti i gruppi che esprimono le proprie opinioni, credi comporti dei rischi prendere una posizione nella musica?
I testi sono fondamentali per noi, non sono un riempitivo, parlano principalmente delle relazioni tra gli esseri umani, ci sono così tante cose che accadono attorno a noi a cui ispirarsi o per cui incazzarsi, non posso dire che siamo una band politicizzata ma a nostro modo cerchiamo di dare un messaggio. Ad esempio un pezzo come Keep Forgetting è stato influenzato da un libro di Milan Kundera “Il libro del riso e dell’oblio” e mi è sembrata perfetta per descrivere quello che Tony Blair sta affliggendo all’Inghilterra. Purtroppo nei giorni nostri molte band credono che parlare di politica o della società sia da sfigati, e pensano solo a far divertire chi ascolta, io non ho nulla in contrario al divertimento ma non per questo devo cantare di ragazze, alchool e droghe, bisogna fare attenzione a non confondere un musicista con un intrattenitore quale potrebbe essere Robbie Williams.
Non è un caso che il vostro album s’intitoli A Strange Education, si riferisce alla società?
Quando qualcuno guarda un film, legge un libro o ascolta una canzone si fa un’idea personale e vive sulla propria pelle emozioni che non sono condivisibili con altri, per quanto mi riguarda io ho pensato al titolo proprio riflettendo sulla società, ma mi piace pensare che ognuno trovi il proprio significato.
La stampa inglese tende ad associarvi ai Franz Ferdinand anche se siete molto diversi, è solo perchè entrambe venite da Glascow?
I media esistono per inventarsi le così dette scene musicali, ma io credo che solo l’idea di creare una scena sia ridicola, chiunque con un po’ di cervello lo pensa perché se esiste una band di qualità a Glascow e conquista l’attenzione della stampa, non è detto che Glascow sia piena di band degne di nota, se un gruppo ha buone capacità può emergere da ogni posto sulla faccia della terra, soprattutto oggi con internet. Forse l’unica cosa che potrebbe accomunarci con i Franz Ferdinand è che siamo cresciuti ascoltando la stessa musica, ma non ne sono convinto, io da teenager ascoltavo Smashing Pumpkins, Radiohead, Jeff Buckley, e poi grazie alla collezione di dischi di mio fratello maggiore ho scoperto Cure, Echo and The Bunnyman e Joy Division. Non voglio sembrare antipatico ma non credo che nell’album dei Franz Ferdinand o dei The Fratellis ci sia un pezzo che ti faccia sedere e riflettere.
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