5 novembre 2009

The XX



Non c’è modo migliore per festeggiare l’arrivo dell’autunno di ascoltarsi il disco degli XX. Il loro suono caldo e scarno si sposa perfettamente con le tonalità delle foglie pronte ad abbandonare i propri rami per lasciarli spogli pronti a ricevere la protezione della prima neve. Questi quattro ragazzetti con base a Londra stanno facendo parlare molto, due voci, una maschile di Oliver e quella femminile di Romy che si accavallano alla perfezione su melodie semplici create da un giro di basso e da un pattern sintetico, strutture hip hop e ritornelli pop, detto così sembra non abbiano inventato nulla ma è come questi elemnti s’incastrano l’uno nell’altro a rendere speciali canzoni come Crystalized, VCR o Basic Space. Un disco fragile, intimo, emozionante, infinito, cupo. Oliver ci racconta la storia di una lunga amicizia che ha creato un disco sorprendente.

Oliver raccontami un po’ degli XX…

Cosa ti dico... Innanzi tutto che io e Romy ci conosciamo dalla nascita, siamo cresciuti insieme, per me è come una sorella. Sai quando ti basta uno sguardo per capire cosa frulla nelle mente di una persona? Jamie e Romy li abbiamo conosciuti a scuola a dodici anni quindi abbiamo un rapporto d’amicizia speciale anche con loro. Siamo una banda!

Una banda e anche una band, incredibile!

Già! Quasi da far invidia.

Forse per questo motivo quando create musica si crea un’alchemia speciale, perché siete cresciuti insieme...

Io e Romy abbiamo iniziato a cantare sovrapponendo le nostre voci proprio perché ci conosciamo così bene che più volte ci capita di rispondere a domande contemporaneamente con le stesse identiche parole.

Il vostro suono è unico, come avete deciso gli strumenti giusti per crearlo?

Non lo so, la verità è che abbiamo usato quel che avevamo a disposizione come una tastiera per bambini comprata su Ebay per cinque pounds! Abbiamo potuto permetterci un synth con i soldi della casa discografica ma nulla di più. Sì, abbiam fatto del nostro meglio con quel che avevamo.

L’incrocio tra basso, chitarra e dance beats è perfetto, crea queste melodie mellow dark affascinanti, come avete raggiunto questa formula?

Jamie è l’uomo dei beats e la sua influenza all’interna della band è molto forte, prima del suo arrivo le nostre canzoni erano più funky house e decisamente più brutte anche se in realtà non ci siamo mai considerati come una band elettronica. Jamie con i suoi beats va a completare il nostro suono e credo sia questo elemento a rendere particolare la nostra musica, è un processo molto naturale per noi soprattutto dal vivo.

E’ vero che la tua vera passione è l’R’n’B?

Decisamente! Ognuno di noi ha passioni differenti a livello di musica, io ho una sorella maggiore che mi ha fatto crescere ascoltando l’r’n’b americano di TLC e En Vogue. Ad esempio non ci crederai ma l’Intro che apre l’album è stato ispirato da Bleeding Love di Leona Lewis... la nostra intenzione era quella di iniziare l’album con un pezzo d’impatto e Leona ci ha aiutati in questo!

Ora sono curioso di sapere i gusti degli altri membri del gruppo…

Romy è decisamnte un tipo disco, Baria ama la drum’n bass e Jamie è più indie.

Quindi sarà una bella lotta mettervi d’accordo in studio!

Siamo due squadre, io e Romy ovviamente e Baria e Jamie, ci piace scontrarci verbalmente ma come fanno dei buoni amici, il lato positivo è che da quando ci conosciamo abbiamo imparato ad apprezzare i gusti gli uni degli altri e abbiamo trovato dei punti d’accordo, ad esempio siamo tutti fans delle CocoRosie.

Le vostre canzoni hanno un lato oscuro, chi è il cuore dark del gruppo?

Direi tutti, non era nostra intenzione creare un disco dark ma ci è uscito così.

The XX un nome molto grafico, perché lo avete scelto?

Proprio per questo, perché ci sono un sacco di cose che puoi farci, è un simbolo, ha un non so che d’industriale, ci si può giocare per creare le nostre t-shirt, ed è immediato. E’ un nome puramente visivo un concetto che credo vada parallelo con la nostra musica che è visionaria ma anche cinematica.

Sei d’accordo che l’amore ha il ruolo di protagonista nei tuoi tesi?

Sì non lo posso negare, è un disco che ruota intorno all’amore, siamo giovani e aperti a nuove esperienze che ci distruggono, ma di cui non possiamo fare a meno.

Cosa ti piace e come giudichi la scena musicale inglese oggi?

Ci sono pareri contrastanti a riguardo ma credo che oggi Londra sia ancora una città eccitante musicalmente parlando, amo i Big Pink, Micachu, i Trailer Trash Tracy’s, sono tutti incredibili musicisti.

Chi era il tuo idolo quando eri un bambino?

I miei genitori sono sempre stati dei grandi fans della musica, mia mamma impazziva per Tina Turner e mio papà per Chris Isaak, e credo che sceglierò lui perché è uno dei ragazzi più cool del mondo.