Nervoso, schizzato, stralunato, sul palco non esiste leader più carismatico di Paul Smith nella recente storia indie inglese. I Maximo Park, primo gruppo rock messo sotto contratto dall’etichetta elettronica Warp, con le loro melodie tirate che vanno di pari passo con i movimenti quasi epilettici del loro leader pubblicano il prossimo 13 aprile il nuovo album Our Heartly Pleasure, successore di A Certain Trigger accolto nel 2005 come la proposta alternativa al canonico rock inglese. Il lavoro che la band ha affrontato è monumentale, ciascuna traccia è una scoperta ad ogni ascolto, costruita attraverso studiate sovrapposizioni sonore che il leader Paul Smith e il tastierista Lukas Woller hanno cercato di spiegarci facendoci entrare nel loro mondo fatto di libri, emozioni e decisioni.
Our Hertly Pleasure non è un lavoro facile, va ascoltato più volte prima di assimilarlo perché avete messo moltissimi stimoli in ciascuna canzone, non avete paura che giochi a vostro svantaggia in un mondo dominato dall’immediatezza?
Paul: Sono d’accordo, non è assolutamente un album immediato, ci sono un sacco di cose che succedono, le canzoni cambiano direzione e c’è una monumentale sovrapposizione di strumenti, persino i testi sono criptici perché mi piace che ognuno tragga proprie conclusioni dando libera interpretazione al pezzo. Abbiamo cercato di guardare oltre la classica struttura della canzone pop strofa/ritornello/strofa a volte ascoltando un pezzo pensi più volte che ciò che stai ascoltando sia il ritornello ma non è così. E’ un meccanismo di cui ci stiamo rendendo conto solo ora parlando con chi ha ascoltato l’album. E’ un album che va ascoltato tutto d’un fiato e poi riascoltato il giorno dopo a mente lucida, ha la stessa vitalità e la stessa energia del primo album ma suona diverso credo che ci vogliano almeno cinque ascolti per rendersene conto, ma non credo sia uno svantaggio, chi cerca qualcosa d’immediato non va a comprarsi l’album dei Maximo Park.
Lukas: Ci fa piacere che la gente si ponga delle domande ascoltando la nostra musica soprattutto con un disco che segue un inaspettato ed enorme successo. Vorremmo che tra una decina d’anni qualcuno trovandosi a riascoltare il nostro album scopra cose di cui non si era mai accorto prima.
Paul: A livello di testi invece ho cercato di condividere le esperienze che stiamo attraversando, non mi va l’idea che chi ascolta la nostra canzone leggendo il titolo o ascoltando un paio di strofe si faccia subito un’idea del significato, voglio offrire qualcosa di più profondo.
Ad esempio io definirei politico il testo del singolo Our Velocity, tu come lo vivi?
Paul: Non è un testo esplicito, parla di un conflitto che potrebbe essere inteso sia in ambito politico che sentimentale, è una canzone che esprime alienazione, sia riferita alle decisioni prese da un governo che senti non vicino alle tue idee che ad una relazione tra due persone che combattono per i propri diritti, ma non è detto che questi siano gli unici due significati che puoi riscontrare ascoltandola. Our Heartly Pleasure è un album che parla molto di mortalità, la società che viviamo è in costante lotta contro il tempo, tutti noi cerchiamo di combattere contro il tempo ma è una causa persa perché presto o tardi il nostro corpo morirà. Ci tengo a sottolineare che non siamo una band politica, le persone sanno già cosa non funziona nel nostro paese e non credo ci sia bisogno di doverglielo ricordare attraverso una canzone, ci sono già molte band in battaglia, non m’interessa schierarmi in prima linea ma far pensare le persone e spingerle a riflettere.
Nei titoli delle canzoni, ma anche all’interno dei testi ci sono molti riferimenti ai libri, sono una gran fonte d’ispirazione per la vostra musica?
Paul: Io sono innamorato delle librerie! I libri sono un posto di rifugio e una fonte di conoscenza, anche se una canzone come Books from Boxes parla dei libri in quanto oggetti, perchè in fondo libri sono solo un complemento aggiunto alla nostra vita.
Ti capita come canti nel testo di Our Velocity di acquistare libri e non leggerli?
Paul: Ho la libreria piena di libri che non ho mai letto o che ho iniziato e accantonato, se un libro mi annoia lo capisco subito e il mio cervello sposta subito l’interesse verso qualcos’altro come un disco o una birra al pub.
C’è un uso del piano dominante nel nuovo album, in Russian Literature è grandioso com’è suonato, come siete arrivati a questa scelta?
Lukas: All’inizio non ero molto dell’idea di usare il piano in modo più dominante perché mi sembrava una scelta banale, ma poi ho capito che dipendeva da come si suona, ad esempio in Russian Literature il piano è abbinato al suono di una chitarra acustica coperto da quello di un’elettrica. Questo, per allacciarci al discorso di prima, è un esempio di come le canzoni sono state create a strati rendendo ogni suono una scoperta.
Il suono dell’album è molto più caldo e meno nervoso del precedente, forse proprio l’utilizzo del piano ha contribuito a dare questo risultato, no?
Paul: Il suono dell’album è più intenso, più forte, anche più punk, ma non più aggressivo, il piano ha contribuito sicuramente a rendere il suono più caldo.
In un’intervista rilasciata alcuni mesi fa dicevate che il vostro nuovo album sarebbe stato un incrocio tra Smashing Pumkins e The Smiths, era uno scherzo vero?
Paul: Si era uno scherzo!Non si può rispondere con serietà quando ti chiedono mesi prima della sua uscita come suonerà il nuovo album. Mi piace molto il senso onirico e l’uso delle chitarre che gli Smashing Pumpkins hanno usato in Siamese Dreams mentre gli Smiths nel mio immaginario rappresentano la realtà e la melodia, credo che il nostro album abbia entrambi questi aspetti.
26 settembre 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento