8 ottobre 2009
FISCHERSPOONER
Tutti conosciamo i Fischerspooner, artisti polivalenti esplosi in pieno fenomeno Electroclash nel 2001 e creatori dell’inno Sounds Good, Looks Good, Feels Good Too che va a riempire le note sintetiche di Emerge, canzone simbolo di un’era. Non tutti però hanno avuto la fortuna di conoscerli da vicino, o meglio conoscerlo perché Warren Fischer il macchinista dell’operazione non si concede mai a nessuno mentre Casey Spooner performer e mente creativa è amico di tutti nemmeno fosse il più agguerrito dei pr, o forse lo è se al terzo album tutti siamo ancora qui ansiosi di farci due chiacchiere. Casey è un ragazzo semplice e imprevedibile allo stesso tempo, è la terza volta che lo incontro e trovo un sorriso complice ad accogliermi, probabilmente non si ricorda di me, ma la mia faccia non gli è di certo nuova, ero un’hardcore fan della band e migravo a Londra per vedere le prime e infami performance del duo. Casey è qui per parlare di Entertainment nuovo album electropop del combo newyorkese che mischia musica a teatro, danza a visual avant garde in un modo che solo loro sanno fare, ma il primo a porre una domanda è lui a me.
Senti Marco ma tu hai visto tutti e due i tour dei Fischerspooner?
Sì più di una volta, in Inghilterra, ricordo la vostra performance al Meltdown Festival, la gente vi tirò dietro degli hot dog!
Oddio! Credo tu abbia avuto la fortuna di vedere uno dei nostri migliori show in assoluto! Ti ricordi il costume da Elton Jhon? e quando ho drogato quel ragazzo sul palco? Io ballavo schivando panini… Unreal!
Ricordo il ragazzo ho sempre pensato fosse per finta…
No non lo era, eravamo pazzi! E più la gente ci copriva d’insulti e più noi ci gasavamo. Ma torniamo al punto, sto preparando il nuovo show e come sai il tour di #1 era una specie di karaoke extravaganza mentre per Odissey con una vera e propria band costruimmo un concerto rock. Oggi devo dare la mia risposta definitiva e non so se tornare alle origini e dar vita ad una nuova performance, ma attenzione, siamo in recessione quindi non avrei i soldi per fare le cose con il botto, oppure se creare un ibrido e inserire una batteria e una chitarra nelle coreografie. Dammi una risposta secca.
Onestamente io ti vedo come un performer e credo che la gente che va a vedere i Fischerspooner si aspetta uno show e di vedere una band che suona live non gliene importi nulla, quindi back to the roots!
Ok grazie. Quando ho il cervello pieno d’idee non so prendere una decisione così chiedo ad una persona estranea al contesto di decidere per me, ad esempio lo scatto che vedi in copertina del disco lo ha scelto un ragazzo che mi sono portato a casa una sera che ho fatto le ore piccole in un club. Capisco possa sembrare azzardato come metodo ma è semplice e lava via le responsabilità.
Quindi torniamo ai nostri ruoli io domando e tu rispondi?
Let’s go!
Abbiamo appena parlato di tornare alle origini, io credo che anche la musica di Entertainment sia un ritorno all’electropop oltre che alle tue origini di performer, tu cosa dici?
Prima d’iniziare a lavorare a questo disco ho passato due anni sul palco insieme alla compagnia teatrale The Wooster Group e ho interpretato l’Amleto nei panni di Laerte. The Wooster Group non è una compagnia convenzionale ma un gruppo all’avanguardia che usa la tecnlogia audio visiva riuscendo ad integrare lo spettatore nella rappresentazione. Ho imparato cose incredibili lavorando con loro. Quando abbiamo iniziato come Fischerspooner ci esibivamo nei piccoli teatri di New York, quindi anche quest’esperienza è stato un ritorno per me. Sicuramente ho messo in gioco anche il mio lato da performer scrivendo questo album che esplora, tutte le sfaccettature dell’intrattenimento partendo da cos’è e da chi siamo noi. Questa esperienza teatrale e lo showcase che Madonna ha fatto a New York per lanciare Hard Candy sono state le maggiori fonti d’ispirazione per me di quest’ultimo anno, vedere Madonna in un posto piccolo sola su un palco a tenere la scena mi ha illuminato, è stata un’esperienza quasi religiosa.
Dopo il clamore di Emerge da voi ci si aspettava il botto e invece il vostro album precedente, Odissey, non ha venduto molto. La prima traccia di Entertainment s’intitola The Best Revenge, devo cogliere qualche messaggio subliminale? Magari conro la major che vi ha scaricato…
Ahahah! No ma grande! Mi piace questa chiave di lettura, anche se la Capitol records all’epoca ci seguiva su appalto, a proposito ma esiste ancora oggi la Capitol records? In ogni caso era difficile per loro promovere il nostro disco mentre venivano licenziati uno dopo l’altro…
Tornando alla canzone, può esser letta come un omaggio a Bowie? Mi ricorda Ashes to Ashes…
Amo Bowie e recentemento durante un viaggio a Berlino ho scoperta i suoi album berlinesi che sono incredibili, non so se quando ho scritto questo pezzo avevo lui in mente ma ci hai preso perchè nella canzone suona lo stesso sassofonista che ha suonato nel disco di Bowie.
Entertainment è un album meno aggressivo e più speriementale del precedente, in ogni canzone succedono molte cose, quanto vi siete divertiti nel farlo?
Moltissimo! E’ stato divertente e tortuoso allo stesso tempo, mentre io sono molto spontaneo e parto a razzo Warren è la persona più pigra e lenta che io conosca, anche per questo abbiamo deciso di registrare l’album allestendo uno studio in casa, intanto non potevamo permetterci tutti quei mesi in uno studio vero e inoltre l’album non sarebbe risultato così gioioso, spensierato, e naturale.
Uno dei miei pezzi preferiti s’intitola Infidels of the World Unite. Quando tu ti senti un’infedele?
Ogni volta che sono in Italia.
Oltre che per le tue performance sei famoso anche per i tuoi outfit, cosa dobbiamo aspettarci sotto questo punto di vista dal tuo nuovo live show?
Come ti ho accennato prima questo non sarà un tour over the top con esplosione finale di coriandoli, il mondo è in recessione. Questo show sarà una combinazione di cose mai viste prima, sarà una combinazione unica di kabuki, flamenco, pop e viaggi nel tempo. Il guardaroba è incredibile, lo devi vedere! Ma adesso che mi ci fai pensare è tempo di confermare la mia decisione, anzi la tua, devo chiamare la band e licenziarla, prima mi ero dimenticato di dirti che a new york sono gia iniziate le prove del tour e ora che la colpa è tua sarà molto più facile per me mandare tutti a casa. Ciao!
Sei un’infame, ma mi stai simpatico per questo.
Marco Cresci
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