1 febbraio 2008

The Hives


“Scusate devo interrompere il concerto perché questa canzone è troppo bella e noi siamo troppo bravi! Oddio non ci posso credere! Ma vi rendete conto quanto siete fortunati ad assistere al concerto di una band così brava, siamo la più grande rock’n roll band del mondo! Rock’n roll, ho yeahhhh!”.Pelle Almqvist si diverte così, durante i concerti dei suoi The Hives ferma tutto all’improvviso per autostimarsi, si inginocchia, si tira pugni intesta, mima convulsioni e urla come un James Brown posseduto. Dalla metà degli anni novanta ad oggi, la garage band svedese ha sempre amato descriversi come il gruppo rock’n roll più figo del mondo e oggi con The Black and White Album potrebbero diventarlo veramente, scavalcando una volta per tutte la linea che separa l’indie dal mainstream. Complice Pharrell Williams che ha prodotto parte dei pezzi di questo quarto album, che suona tanto vintage quanto innovativo e che si guadagna a pieni voti il titolo del disco più rock’n roll del 2007. Con le loro uniformi impeccabili da bravi figli di papà, con gli occhi stralunati e l’immancabile buona dose d’idiozia gli Hives sono tornati e faranno tornare l'orticaria al mondo del rock.

Pharrell e i The Hives, un’accoppiata assurda a pensarci ma il disco è una bomba rock, com'è sbocciata questa collaborazione?
Abbiamo conosciuto Pharrell un paio d’anni fa durante un festival in Giappone e lui ci ha detto di essere un grande nostro fans e che gli sarebbe piaciuto lavorare con noi. Prima di metterci al lavoro decidemmo di provare a fare qualcosa di nuovo perché ritenevamo fosse giunto il momento di rischiare, di rimetterci in gioco e Pharrell è il primo nome a cui abbiamo pensato.

Immagino abbiate due punti di vista completamente diversi, ma insieme funzionate benissimo, com’è andata in studio?
Non pensavamo di registrare così tante canzoni con Pharrell, pensavamo sarebbe arrivato in studio con tutte le sue apparecchiature elettroniche con cui noi non abbiamo molta famigliarità e invece la prima cosa che ha fatto una volta entrato in studio è stato abbracciare la chitarra elettrica dicendoci che produrre un album rock è da sempre il suo sogno. Pharrell è molto veloce, è riuscito subito ad immedesimarsi nella band e ci faceva sentire e risentire tutto quello che stavamo registrando a volumi altissimi e continuava a ripeterci: “Fate quello che volete, qualsiasi cosa vi salti in mente”. Insieme abbiamo cercato di fare un buon disco suonato in modo molto diretto adatto sia all'ascolto che dal vivo, e il risultato è imponente. This is our big rock’n roll album man!

Il disco è un vortice si suoni e colori, perchè The Black and White Album?
Questo è il disco più pretenzioso che abbiamo mai fatto e molti album storici e maestosi che hanno fatto la storia si chiamano the black album o the white album così c’è sembrato logico chiamare il nostro nuovo lavoro The Black and White Album perché è un disco perfetto.

Ci sono due anime nel disco una più garage tipicamente Hives, l’altra più sperimentale con tastiere e campioni ma lo stesso rock’n roll, cosa vi ha spinto ad osare arrivati a questo punto della vostra carriera?
Abbiamo provato a spingerci oltre senza sapere bene cosa sarebbe successo, poi avremmo anche potuto buttare via tutto e fare un disco più vicino ai nostri standard ma sentivamo che era giunto il momento di provarci. Mi piace che in ogni caso anche le canzoni più strane hanno mantenuto intatta la nostra identità, chi ha pensato anche solo per un attimo che saremmo tornati con un album hip-hop per via di Pharrell si è sbagliato alla grande. Pharrell ci ha aiutato a non aver paura della tecnologia e ad usarla senza storpiare la nostra natura, e ci siamo divertiti come non mai in studio e si sente in ciascun pezzo. Questo è un disco superfun e siamo molto soddisfatti!

Però un po’ all’hip-hop avete ceduto, siete nel disco di Timbaland con cui avete co-scritto Throw It On Me…
Timbaland è un mito e noi stiamo cercando di lavorare con più persone possibili per espandere il nostro potere, per questo nell’album ci sono più produttori tra cui Jacknife Lee e Dennis Herring non volevamo precluderci nulla questa volta.

Ad ogni album cambiate divisa, il look di Tyrannosaurus Hives vi distingueva dai precedenti per l’utilizzo di cravattini bianchi a fiocco e per le ghette, favolose per altro. Questa volta cosa avete scelto?
Abbiamo delle school uniform, come se facessimo parte della confraternita degli Hives, l’idea è quella di apparire come se appartenessimo ad un’associazione per gentlemen molto esclusiva nel quale entrare è difficilissimo.

Sin dai vostri esordi vi proclamate la più grande rock’n roll band di questi tempi, io credo che con questo album siate destinati a diventarla a tutti gli effetti, sei d’accordo?
Noi lo diciamo perché lo siamo, gli Hives sono la più grande rock’n roll band vivente, è solo che non tutti se ne sono accorti, ma questo non è un nostro problema.

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